mercoledì 30 aprile 2008

AAA Volontari cercansi per mangiare una barretta di cioccolato al giorno. Per un anno

LONDRA (Reuters) - Avviso rivolto ai ciocco-dipendenti: un gruppo di ricercatori britannici sta cercando volontari disponibili a mangiare una barretta di cioccolato al giorno per un anno, senza sensi di colpa, in uno "sforzo" per il bene della scienza.

L'esperimento inizierà in giugno e cercherà di capire se i flavonoidi, trovati nel cioccolato e in altri cibi, possano ridurre il rischio di malattie cardiache per le donne in menopausa con il diabete di "Tipo 2", secondo quanto spiegato dagli stessi ricercatori.

"Speriamo si possa trarre un ulteriore beneficio da un'alimentazione controllata che si vada ad aggiungere alle terapie farmacologiche", ha detto Aedin Cassidy, bio-chimico alla Università di East Anglia, responsabile dello studio.

Gli studi precedenti hanno dimostrato che il cioccolato fondente è utile per la salute cardiaca ma alcuni esperti hanno sottolineato che l'alto tasso di zucchero e di grassi che si trovano nella maggior parte delle barrette più diffuse possa cancellare alcuni di questi vantaggi.

Altri studi hanno dimostrato che il cioccolato fondente dovrebbe diminuire la pressione sanguigna, migliorare la funzione dei vasi sanguigni e ridurre il rischio di attacchi di cuore.

Questi risultati hanno spinto aziende come la Hershey e Lindt & Spruengli a mettere in commercio prodotti specifici che contengono cioccolato fondente.

Mars ha lanciato la CocoaVia, una linea di cioccolato fondente e di primissima qualità che darebbero benefici per la salute.

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Alessandra Mattioni

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mercoledì 9 aprile 2008

2009, le calorie vanno in pensione. Arriva lo joule

Anche se la notizia è apparsa il primo di aprile 2008, non è uno scherzo: dal 2009 nelle etichette nutrizionali dei prodotti alimentari non si potrà più usare la caloria come unità di misura, ma lo joule. A segnalarlo è l'Unione Nazionale Consumatori che protesta perché i consumatori, non avendo mai avuto a che fare con lo joule, quando leggeranno l'etichetta non riusciranno più a rendersi conto di quanta energia apporta all'organismo un prodotto alimentare, specialmente ai fini di una dieta e in particolare se è necessario saperlo in caso di una malattia (obesità).

Il provvedimento che manda in pensione le vecchie calorie, così come di altre unità di misura (quintale, cavallo vapore, e via misurando) in vigore a partire dal 2009, è contenuto nel Decreto del Presidente della Repubblica numero 802 del 1982, oggetto di ben ventisei anni di proroghe.

Secondo quanto riportato dall'Agi, l'Unione Consumatori riferisce che saranno introdotte nel 2009, sempre per non semplificare la vita dei consumatori, anche altre novita'. I multipli e i sottomultipli delle unita' di misura sono stati infatti arricchiti con altri quattro termini o prefissi, ovvero yota (1024), zeta (1021), zepto (10-21) e yocto (10-24). Per esempio, si potra' dire zeptogrammo per indicare una massa piccolissima pari a un millesimo di miliardesimo di miliardesimo di grammo e yotavolt per indicare un milione di miliardi di miliardi di volt (o litri, metri, secondi, eccetera). E' stata data anche una definizione dell'elettronvolt (eV) e dell'unita' di massa atomica unificata (u) ed e' stata modificata quella della temperatura Celsius e quella dell'angolo.

martedì 8 aprile 2008

EFT e PNL: insieme per dimagrire, con Andrea Fredi e Debora Conti

Segnalo un'iniziativa davvero interessante, in programma a Milano il 13 settembre 2008, con Andrea Fredi e Debora Conti, rispettivamente i primi esperti italiani di EFT e di PNL per il dimagrimento.

L'evento, unico in Italia, si chiama EFT e PNL: insieme per dimagrire, e sarà l'occasione per scoprire quanto hanno in comune l'Emotional Freedom Techniques, la pratica per il risveglio energetico del corpo, e la Programmazione Neurolinguistica (PNL), la disciplina per l'allenamento mentale.

Frequentando questo evento speciale, si possono imparare tecniche di EFT e PNL per dimagrire in modo naturale aiutando il nostro corpo, invece di indebolirlo con diete e privazioni, oltre a quelle dette "generative" perché aiutano a proseguire nel dimagrimento. Ancora, Andrea e Debora insegneranno agli strumenti necessari per annullare gli "attacchi di fame" e come cambiare le abitudini con il cibo e con il movimento. Qui il programma completo della giornata.

L'evento è aperto a tutti (donne, uomini, pre-post menopausa, per chi conosce e chi non sa nulla di PNL o EFT, per giovani e over 60, per sportivi o "amanti della lettura", per chi le ha provate tutte e si sente "alla frutta", per chi vuole provare questo prima di ogni altra cosa). Qui tutti i dettagli.

domenica 6 aprile 2008

Pane senza sale, la salute ci guadagna

E venne il tempo del pane sciapo. O meglio, con poco sale, il minimo indispensabile per dare un tocco di sapidità alla michetta quotidiana.
Infatti è stato siglato un accordo tra le cinque associazioni che raggruppano i panificatori italiani (tra produzioni artigianali e industriali) e il ministero della Salute, per ridurre del 15% il sale contenuto negli impasti.
Donato Greco, direttore del "Centro per il controllo delle malattie" del ministero della Salute, ha motivato il taglio dei dosaggi snocciolando numeri da brividi: «Consumiamo in media un cucchiaio da minestra colmo di sale al giorno, una quantità che corrisponde a circa 11 grammi, sette volte tante il nostro fabbisogno. Tra la punta scarsa di un cucchiaio - circa un grammo e mezzo - e quello che ingeriamo c'è una sproporzione sulla quale bisogna intervenire con decisione».

I conti della salute sono presto fatti. L'incidenza delle malattie c ardiovascolari è in aumento costante, così come il numero degli ipertesi. Allo stesso modo, le ricerche mediche concordano sulla necessità di ridurre l'introduzione di sale per combattere ictus e infarti. Non è un'idea nuova, né solitaria, se è vero che il Comitato Europeo sul Cibo ha indicato da tempo l'abbattimento della quota di sale nei cibi fra gli obiettivi da perseguire.

Del resto, prima di rassicurare gli appassionati della pagnotta ("il sapore del pane rimarrà lo stesso e la riduzione del sale non sarà troppo percepita"), Greco ha ricordato come nelle regioni dove si mangia pane sciapo, Umbria e Toscana, la mortalità legata alle malattie cardiovascolari sia inferiore fino al 6%. Proprio come per lo zucchero, anche il sale è accusato di dribblare i controlli dell'assunzione diretta: nessuno aggiunge un cucchiaio abbondante di sale alla sua dieta quotidiana. Ma in compenso, mangiamo salumi e formaggi, cibi conservati e snacks.

Senza contare che le stesse verdure fresche e perfino la frutta vantano la loro brava percentuale di sale. E dire, che mai come oggi il sale è di moda. Dalla prima fiera monodedicata (Saltexpò) alla comparsa sul mercato di nuove, esotiche varietà, attraenti e sfiziose, i cristalli più o meno colorati sono diventati protagonisti di ricette e degustazioni.

Il nutrizionista milanese Vanni Zacchi fa un distinguo interessante: «Posto che ridurre le grammature è un'ottima idea, comunque c'è sale e sale. L'integrale marino, usato nei pani biologici, e i sali naturalmente colorati sono ricchi di minerali e più poveri di sodio, che è l'elemento disturbante. Tra l'altro, il sodio veicola il glucosio nelle cellule. Quindi, un sale iposodico e ricco di potassio è doppiamente interessante, perché rallenta l'assorbimento degli zuccheri».

Una quasi assoluzione supportata dal recente studio della Oregon Health Science University, che ha verificato gli effetti benefici del sale rosa, composto da quasi un centinaio di minerali, così come il sale verde del mare di Bretagna e il sale dolce di Cervia. Se poi, la ridotta quota di sale obbligherà i fornai a compensare il gusto con farine migliori e panificazioni più salubri, ne sarà felice anche chi la pressione l' ha sempre avuta bassa.

(Kataweb)

mercoledì 2 aprile 2008

Frutta e verdura: ricche di fibre e anticancro

Frutta e verdura sono fondamentali per garantire il corretto funzionamento del nostro organismo. Sono buone, ricche di fibre e in più... ci aiutano a prevenire il cancro!

Lo sapevate che, per stare bene, avremmo bisogno di almeno 30 grammi di fibre ogni giorno? Noi, di solito, ne assumiamo soltanto 15, ossia la metà. Con conseguenti rischi per la nostra salute.

Innanzi tutto: dove troviamo le fibre? Principalmente in frutta e verdura, e poi anche in legumi, noci e semi e nei cereali. Per questo, il modo ideale per assumerle è una bella insalata (con verdura di stagione) a inizio pasto, condita magari con del succo di limone, che contribuisce all'assorbimento del ferro presente, ad esempio, negli spinaci.

Le fibre si dividono in due categorie: solubili e insolubili.

Le prime contribuiscono alla eliminazione del colesterolo cattivo, e tengono sotto controllo la glicemia, poichè rallentano l'assorbimento dei carboidrati, ossia degli zuccheri complessi.

Quelle insolubili, invece, diminuiscono l'assorbimento dei grassi, fanno bene alla flora batterica intestinale e hanno, inoltre, un'azione disintossicante (favoriscono i movimenti peristaltici e quindi la veloce eliminazione delle sostanze dannose).

Non da ultimo, ricordiamo che dati recenti segnalano che le fibre svolgono un'ottima funzione antitumorale: secondo le statistiche, infatti, chi consuma molte fibre rischia meno di ammalarsi di cancro all'intestino.

(lifegate)

Paura del corpo e disturbi dell'alimentazione. Un articolo di Roberta Giommi

Roberta GiommiRiporto un interessante articolo della psicologa e psicoterapeuta Roberta Giommi, direttrice dell'Istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze, pubblicato su Repubblica.





L'alimentazione come rifugio di chi non vuole scoprire il nuovo

Il problema che più caratterizza i disturbi dell'alimentazione, non altrimenti specificati (DANAS) è rappresentato dal disturbo dell'immagine corporea. Le donne che ne soffrono hanno delle alterazioni di tipo visivo e di movimento e non riescono ad avere una corretta consapevolezza delle loro dimensioni. Ciò le porta non solo a una valutazione distorta del loro corpo, ma a una difficoltà nella relazione sociale e con le figure legate all'amore e alla seduzione. La paura del proprio corpo determina il tentativo disperato di mettersi a posto, con la decisione di darsi delle regole alimentari. Ma queste finiscono per rinforzare il disagio sociale e relazionale.

Un mondo da scrutare
Cattiva alimentazione e digiuno portano alterazione del tono dell'umore, difficoltà a svolgere i compiti della vita quotidiana, affaticamento e per queste varie dimensioni alterazioni fisiche e psichiche, incompetenza alla vita sociale e di relazione. Anche l'intimità che era desiderata e ritenuta difficile al momento in cui sono state adottate le regole restrittive, scelte per riuscire a riconoscersi e attraverso questo riconoscere gli altri, diventa indesiderata per l'affanno delle restrizioni e per le conseguenze. Il cibo diventa un mondo da scrutare spaventate - oggi anche spaventati dato che questi disturbi stanno aumentando anche tra i maschi. Il momento in cui questi disturbi compaiono è legato all'adolescenza, in cui la vulnerabilità è oggettivamente forte proprio per le strutture del cambiamento. Come genitori-operatori ci chiediamo cosa potrebbe essere predisposto perché ciò non accada. Ad esempio, potremmo, partendo dall'infanzia, rinforzare l'autostima, aiutare a saper gestire le relazioni con gli altri, ad affrontare frustrazioni, conflitti e traumi, in modo costruttivo, con nuovi copioni e un modello di soluzione dei problemi più efficace.
Alla comparsa un disturbo dell'alimentazione dobbiamo verificare cosa succede a livello della sessualità. I disturbi dell'alimentazione portano a una presenza o sviluppo di disturbi correlati nella sessualità e possiamo considerare che sicuramente una difficile accettazione del proprio corpo ha conseguenze problematiche rispetto al pensarsi come amabili, amate, desiderabili. Il sesso può rappresentare qualcosa di temibile, manifestarsi un desiderio ipoattivo o anche una avversione sessuale. Piano piano si abita un luogo dove esiste una costante preoccupazione e dolore e sollievo si relazionano restando nello stesso luogo: l'alimentazione e il suo controllo, l'attenzione distorta al proprio corpo, alle sue forme e dimensioni e le conseguenze dello stile alimentare e del digiuno sulla possibilità di abitare il mondo.
Perché accade in adolescenza, ma ora avanza verso altre fasce di età, e verso il maschile? Sembra che in particolare nelle fasce adolescenziali-giovanili controllo e discontrollo si stiano inseguendo, creando un disorientamento nella dimensione relazionale e nel senso di sé. Controllo per essere all'altezza, perché spesso si diventa guerrieri anche nelle relazioni amicali, con i genitori e il mondo dei grandi; discontrollo come stile di lasciarsi andare, forma di perdita del senso di sé, facilitatore alla relazione sociale. Piacere del rilassamento e sospensione delle paure, scioglimento delle barriere difensive e dell'aggressività in alcuni usi di alcol e sostanze e bisogno in altri di rompere le regole.

Controllo e discontrollo
Siamo immersi in un modello di permesso e proibito, anche i disturbi alimentari portano questo: restringono la dimensione di un corretto rapporto tra fame e sazietà, tra corpo e relazioni e introducono aspetti normanti rigidi, in alcuni casi come nelle abbuffate e vomito, alternanza assoluta del discontrollo e della punizione. Potremmo dire che anche la sessualità è prigioniera dato che lascia il terreno del segnale interno e del riconoscimento: sono dentro il mio desiderio, sei la persona che accende il desiderio, per orientarsi verso difficili composizioni. Nel lavoro clinico controllo e discontrollo mostrano territori diversi di espressione, ma resta importante la capacità di ricondurre i problemi verso una loro lettura intrapsichica e relazionale, cercando il messaggio che la società attuale consegna.